Estratto dal discorso di Laura Correggioli durante la presentazione a Firenze il 14 dicembre 2018.
Mi sono scritta queste brevi note perché ovviamente temevo di dimenticarmi qualcosa come le volte scorse.
Io vorrei solo ringraziare chi ha contribuito alla
realizzazione di questa mostra e del progetto #quellache fino a qui.
Per prima cosa mi sembra una coincidenza curiosa da
evidenziare che la prima mostra sia stata a Montecatini, grazie a Siliana Biagini, presidente della
commissione pari opportunità di Montecatini terme, dove sono nata, poi a Pieve a Nievole, grazie
all’assessore alla cultura Erminio
Maraia , che è il paese dove sono cresciuta, e poi qui a Firenze, che è la
città dove ho studiato e dove mi sono laureata anni fa, e ringrazio la Presidente Rosanna Pugnalini e il
Presidente Giani. Le prime 3 mostre
in 3 tre luoghi della mia vita, in
esatto ordine cronologico.
Vorrei dire due parole su come è nato il progetto #quellache
La prima idea d l’ho avuta a fine 2017. Dopo aver esposto
nel Municipio di Montecatini Terme un
mio dipinto il 25 novembre per la giornata contro la violenza sulle donne, Siliana Biagini mi ha proposto di realizzare
una mostra sul mondo femminile nel seguente mese di marzo.
Ho pensato allora a quelli che sono i temi della violenza o
della mercificazione del corpo
femminile, ma riflettendo sempre più su questi temi, ho pensato che volevo
andare all’origine, e all’origine dei problemi legati alla violenza e alla condizione
sociale della donna , c’è ancora un certo immaginario
sulla donna fatto di stereotipi e pregiudizi che è eredità della cultura
maschilista e patriarcale.
Ho pensato allora di raccontare la storia di donne con
storie di ribellione a questi pregiudizi, ma non volevo ritrarre e raccontare storie di donne famose, che più o
meno conosciamo tutti, ma di donne STRA- ordinarie
Ho cominciato quindi a chiedere ad amiche, conoscenti, se
fossero mai state vittime di pregiudizi, se si mai fosse sentite discriminate o
etichettate in qualche modo… e piano piano è nato questo insieme di donne,
diverse per età, professione ,situazione famigliare, aspetto …ma con una cosa
in comune : sono donne coraggiose, perché ci vuole coraggio a parlare davvero
di sé, e donne ribelli, perché ognuna a modo suo si è ribellata allo stereotipo
, all’etichetta, a quel #quellache che qualcuno o l’intera società ha provato ad
attaccarle.
E siccome senza la loro partecipazione questo progetto non sarebbe mai stato possibile, le
voglio davvero ringraziare, una ad una, anche chi purtroppo oggi non è potuta
venire per vari impegni o imprevisti.
Federica,
trent’anni fa, quando eravamo ragazzine,
non avrei mai immaginato di dipingere la tua bocca urlante. Sei stata la
prima ad aderire al progetto e il tuo
urlo adesso ne è diventato il simbolo , perché sicuramente esprime bene la
ribellione ai pregiudizi
Iulia, che eri
una straniera strana me ne sono accorta
subito, dovevo insegnare italiano a te, e invece eri tu che lo insegnavi a me. Mi hai insegnato
anche tante altre cose e ti ringrazio.
Cecilia, sei una
creatura del bosco meravigliosa. Continua così, ad essere madre di mille
progetti.
Letizia, ricordo
la tua incredulità e la tua modestia
quando ti ho chiamato perché ho detto che volevo ritrarti. Siete una
famiglia eccezionale, e forse il fatto che non avete mai avuto una televisione
in casa, è stato un fattore determinante.
Monica, che eri
una donna speciale già i miei cani me lo avevano detto. Con la tua storia ne ho
avuto la conferma.
Sara, sei
l’esemplificazione di come si possa essere belle e intelligenti allo stesso
tempo. E soprattutto restare umili e generose. Grazie di tutto.
Silvia , la tua
testimonianza sull’essere single è di un’ironia e di un’intelligenza uniche.
Non ti accontentare mai.
Rachele, vista la
tua famiglia, non potevi che essere una post millenial speciale. Sicuramente
sarai anche una super donna.
Lauredana, tutte le famiglie avrebbero bisogno di una
super bisnonna come te in casa. Anche la
mia.
Caterina, sei la
mia creativa preferita. E l’umorismo è davvero un dono prezioso perché tu metti
di buon umore solo a guardarti.
Antonietta, la
Pieve è piccola, ma abbastanza grande per grandi donne come te
Sabrina, grazie
per la tua preziosa testimonianza di supermamma femminista. Con 3 bambine
adesso certamente la tua sarà una missione.
Silvia, quando
ancora conoscevo poco di te, sognai che eri una tigre. Non mi sbagliavo. Sei una superdonna creativa.
Elena, la tua storia
di donna libraia è un racconto di vita unico. Non ci conosciamo, ma ti ho
visto.
Jacqueline, sono
onorata che una donna come te abbia preso parte al mio piccolo progetto
nascente. Sei un esempio per tutte e tutti noi.
Emanuela, sei
bellissima. Dentro e fuori. Lo so che te lo hanno detto in tanti e che lo sai, ma volevo dirtelo
anche io.
Laura, la tua
esperienza di vita attraverso continenti lontani e mondi altri è straordinaria
perché sfida pregiudizi di genere e razziali.
Viviana, sono
lieta che la tua voce di donna artista e fiera si sia levata da un paesino del
Salento fino a qui.
Olga, non ci sono
parole per dirti di quanto sia onorata di ospitare la tua storia. La tua
bambina messa in angolo che si trasforma in piccola leonessa è un esempio
per tutte.
Ilaria, non so
per quale strano destino e vie telematiche ci siamo incontrate, ma ora sei il
mio rapace preferito.
Irene, sono
felice che la bambina che ho conosciuto si sia trasformata in una giovane donna
non troppo comune.
Erica, ho sempre
ammirato le eroine dei cartoni animati. Ora ho capito perché sei così speciale.
Viola, sei un
personaggio fantastico. Non vedo l’ora di vedere un tuo film.
Dopo aver finito i ritratti, ho deciso poi di stampare
questo libriccino, con tutte le storie, le immagini dei ritratti, e altri
testi, alcuni mie e altri di altre donne, perché ci tenevo ad avere qualcosa su
carta, oltre al sito quellache.it
Tra i contributi al libro, troviamo
- un testo
di Susy Gillo, poetessa e
scrittrice, anche lei di Pieve a Nievole, che ringrazio per aver partecipato
- il testo
critico di Sara Taglialagamba,
storica d’arte. Grazie
- Siliana
Biagini, con la sua significative parole sulla nascita del progetto e le parole
di augurio
- Un
breve racconto di Olga Corti, sul farsi coraggio e onore.
- E la
presentazione di Monia Baldacci
Balsamello, che veramente ringrazio di cuore, sia per questo testo nel
quale mi ritrovo pienamente e per essere venuta qui oggi. Monia scrive
“Laura rende onore a quella che di fatto dovrebbe essere
un'urgenza degli artisti. Quel “mandato sociale” che è la delega implicita che
il pubblico concede all'artista, perché crei opere dotate di un valore
simbolico per l’intera comunità di riferimento.”
Io credo che l’arte possa assumere aspetti diversi, anche
nello stesso artista, a seconda del momento, del periodo che vive. A volte può
essere più disimpegnata, intimista, anche puramente decorativa. Altre volte
invece si sente la necessità di lanciare un messaggio , di indossare un abito
più sociale.
Ma oltre al messaggio sociale, insito in questo progetto, ho
pensato che in questa occasione l’arte potesse unirsi a qualcosa di molto
pratico e utile, visto che si tratta di una mostra che parla di donne: una
raccolta fondi a sostegno della ricerca per i tumori mammari.
Voglio quindi ringraziare Roberta Romani, ovvero Mamy Roberta, la mamma di Anna Lisa Russo.
Solo poche settimane fa ho avuto l’idea di includere Anna Lisa tra le mie donne.
Ho chiamato Roberta, che non conoscevo di persona, e lei ha accettato con
entusiasmo.
Con questo libro non volevo fare una cosa fine a se stessa,
per questo ho deciso di stampare una prima serie di 100 copie numerate e
firmate, e adornate col fiocco rosa
della ricerca contro il tumore al seno e di venderle per devolvere il ricavato all’associazione
annastaccatolisa, associazione nata nel 2011 a Montecatini Terme, pochi mesi dopo
la scomparsa di Anna Lisa, che si occupa di raccolta fondi per la ricerca, per
istituite borse di studio e di informazione. Anna Lisa con il suo carattere
aperto, estroverso, estremamente socievole e sociale come con il suo blog e poi
il suo libro hanno dimostrato ha spazzato via diversi stereotipi nella sua vita
e avrebbe sicuramente apprezzato la condivisione di esperienze e storie di
donne. Quindi grazie anche a chi ha acquistato il libro, contribuendo così alla
raccolta fondi, ne sono rimaste ormai poche copie disponibili.
Un ultimo grazie, agli amici, amiche, Stefano e mamma, che
sempre mi aiutano e mi supportano.
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