il libro




In occasione dell'inaugurazione della mostra a Firenze nella sede del Consiglio Regionale, lo scorso 14 dicembre 2018 della terza tappa del progetto #QUELLACHE, è stato presentato il libro.
Oltre al catalogo ufficiale della mostra, edito dalla Regione Toscana, ho pensato a questa prima edizione speciale in 100 copie, firmate e numerate, del  libretto-catalogo, in formato A5, 68 pagine, in brossura e carta 170gr.

Un libro che raccoglie oltre alle 24 storie delle donne ritratte, racconti, brani, presentazioni a cura di Siliana Biagini, Presidente Pari opportunità dei Montecatini Terme, Monia Baldacci Balsamello, critica e consulente editoriale, Sara Taglialagamba, storica d'arte, Susy Gillo, poetessa, Olga Corti e alcuni miei.


Questa pubblicazione in serie limitata di 100 copie, adornata col fiocco rosa  (divenuto ormai simbolo universalmente riconosciuto della lotta contro il tumore al seno) numerata e firmata, è dedicata ad Anna Lisa Russo.
Io e Anna Lisa abbiamo lavorato insieme un paio di anni, verso il 2004, in un ambiente a maggioranza femminile. E lì lei aveva già rotto il primo il luogo comune, quello che le donne insieme non lavorino bene ( “donne colleghe = covo di vipere” ). Ma non con lei.  Dopo una giornata stressante, arrivava, spalancava la porta e sorridente ti diceva “si fa du’ conti???”. Ecco, lavorare con lei era uno spasso, ti metteva davvero di buonumore! Era disponibile, collaborativa, divertente. Poi ho cambiato lavoro, ci siamo perse di vista, e ho saputo della sua malattia troppo tardi. Ho divorato il suo blog e ho rivissuto così ogni momento, con profonda commozione.
Poche settimana fa, ero nel mio studio e pensavo a chi avrei potuto  ritrarre come ultima donna per questa mia esposizione a Firenze. Non so per quale collegamento di pensieri, mi è venuta in mente lei (un’amica mi ha detto “no, nessuna associazione di idee : ti è venuta lei a cercare”). Il giorno dopo ho parlato con la madre, Roberta Romani, che non conoscevo, e in una telefonata commovente, che difficilmente dimenticherò, mi ha dato il suo consenso entusiastico.
Ma perché ritrarre Anna Lisa in una mostra di donne contro i pregiudizi? Perché lei con la sua reazione ha distrutto quello che è uno dei più persistenti stereotipi che hanno a che fare con i malati: il danneggiamento delle relazioni e l’isolamento sociale. Perché lei ha dimostrato di essere una vera ribelle e una combattente.  Perché lei, anche nei momenti più difficili, continuava a considerarsi “una malata coccolata, viziata, amata e fortunata”. Perché se c’è un’idea  comune sul malato, lei quell’immagine stereotipata l’ha spazzata via.  Ho pensato quindi che in questa occasione l’arte potesse unirsi a qualcosa di molto pratico e utile: una raccolta fondi per l’associazione Annastaccatolisa Onlus  a sostegno della  ricerca per i tumori mammari, che sempre più spesso colpiscono noi donne. 
 Altre amiche se ne sono andate, altre ancora stanno combattendo in questo preciso momento. 

Anna Lisa credeva nella ricerca. 
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http://www.annastaccatolisa.org



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