il progetto


#quellache

#quellache è un invito che ho rivolto alle donne a parlare della loro storia  e a rispondere alla domanda:  ti hanno mai attaccato un’etichetta ? Sei mai stata  vittima di un pregiudizio?  Ti senti criticata dalla società per le tue scelte personali di vita? Ti senti una deviante rispetto allo stereotipo femminile predominante? Hai provato a ribellarti a tutto questo ? E se sì, come?
#quellache è un progetto artistico ma allo stesso tempo sociale, culturale e politico nel senso più ampio, perché parla di stereotipi di genere e pregiudizi, consapevolezza interiore e agire quotidiano.
#quellache è un progetto in progress che prevede mostre itineranti, nato a inizio 2018 con una prima mostra nel Municipio di Montecatini Terme con il patrocinio della Commissione per le Pari Opportunità, nella quale erano esposti dieci ritratti di donne con le loro storie. Nei mesi successivi attraverso altre mostre, il blog www.quellache.it e il passaparola sui social, tante donne mi hanno contattato per essere ritratte, e al momento in cui scrivo,  siamo già a ventiquattro.
Ciascuna opera è composta da una parte pittorica e da una parte  narrativa, ovvero il ritratto (olio su tela, cm 60x50) e il racconto della storia con alcune note biografiche.  Sono ritratti “veloci”, così come velocemente spesso attacchiamo le “etichette”, e sono ritratti che per quanto realistici, sono sempre una visione parziale della realtà.  Protagoniste delle opere donne vere,  molto diverse tra di loro, “comuni” ma con storie significative: donne che in qualche modo la società ha cercato di pre-giudicare per il modo di essere, la professione, lo stato civile, l’aspetto fisico, le scelte di vita o l’età. Alcune le conosco da una vita, altre non le ho ancora conosciute di persona: dalla compagna di banco, dalla ex collega a quella conosciuta sui social, la figlia o la mamma o l’amica dell’amica. 
Le ringrazio tutte infinitamente per la loro partecipazione e collaborazione.  Perché hanno capito il senso di questo progetto e vi hanno aderito con entusiasmo. La presa di coscienza è il primo passo verso la crescita  interiore e sociale, e queste donne hanno in comune il fatto di essere delle ribelli: sono donne contro i pregiudizi.  E soprattutto sono donne coraggiose perché ci vuole coraggio a raccontarsi, specialmente in ciò che gli altri possono considerare “un punto debole”, e che invece loro hanno saputo trasformare in punto di forza.
E il senso è proprio questo: essere forse d’esempio ad altre donne che stanno cercando la loro via. Il riconoscersi nelle storie, il non sentirsi sole, sentirsi ispirate dall’esempio, pensare che “se ce l’ha fatta lei, posso farcela anch’io!”. Non sono donne famose, non sono miti, non sono leggende. Sono donne che vivono tra di noi e sono donne stra-ordinarie. 
Negli ultimi decenni si sono fatti passi avanti  nella posizione della donna dal punto di vista dei diritti politici, dei modelli sociali ed economici,  ma c’è ancora molto da fare per raggiungere la parità  in ambito culturale, sociale e nell’immaginario collettivo, e un modo per farlo è occuparsi degli stereotipi di genere.
Spero che questi ritratti, visivi e narrativi, possano avere una duplice azione: ispirare alla ribellione verso i pregiudizi e ricordare quanto sia limitante, e spesso errato, attaccare l’ennesima etichetta #quellache.

L’invito a raccontarvi è sempre valido, e il progetto sempre in progress.
Laura Correggioli

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